Storia dell’Arcidiocesi

L’Arcidiocesi di Gaeta è situata al sud della Regione ecclesiastica del Lazio ed abbraccia come territorio la fascia marittima tra il fiume Garigliano, confine naturale con la Campania, e il Salto di Fondi, che confina con Terracina città ultima dell’antico Stato Pontificio. Verso l’interno comprende la zona pedemontana che si estende da Monte San Biagio ad Ausonia e Castelforte. La giurisdizione diocesana verte ancora sulle Isole di Ponza e Ventotene.
 
Degli antichi insediamenti e civiltà del Mediterraneo restano importanti vestigia in tutto il territorio diocesano, provenienti da insediamenti urbani, agglomerati militari, porti, strutture viarie come la via Appia e la via Flacca.
 
L’Arcidiocesi di Gaeta è erede delle antiche Diocesi di Formiae, Minturnae e Fundi, tutte sorte tra la fine del III e IV secolo. Dopo la caduta dell’Impero, durante le invasioni barbariche i vescovi e le loro sedi furono punti di riferimento per le popolazioni in cerca di rifugio e sicurezza. La storia ci dice con autentica documentazione che per lo spopolamento della cittadina di Minturno papa Gregorio Magno dovette decretare nel 590 la soppressione della Diocesi e aggregarla a quella di Formia; in una lettera dello stesso anno il Pontefice ricorda che nella Chiesa di Formia era sepolto il beato martire Erasmo.
 
Varie vicende dolorose di distruzione e di morte riducono Formia a un piccolo agglomerato di abitanti mentre la maggior parte di essi si rifugia a Gaeta, meglio protetta. Così tra la fine del secolo VIII e IX la stessa sede diocesana si trasferisce a Gaeta e qui vengono pure portate le reliquie del patrono sant’Erasmo. Nasceva così dalle ceneri di quella di Minturno e di Formia, la Diocesi di Gaeta. La Diocesi di Fondi ebbe vita fino al 1818 allorché venne soppressa a seguito del Concordato di Terracina e il territorio fu annesso a Gaeta.
 
Nella Cattedrale fu consacrato Papa, con il nome di Gelasio II, il gaetano Giovanni Coniulo nel 1118. Hanno impreziosito la nostra Chiesa della maestà pontificia anche i Papi: Costantino (711); Leone IV (850); Alessandro III (1167); l’antipapa Clemente VII (1378-1394) eletto a Fondi e trasferitosi a Gaeta; Benedetto XIII (1724-30) che sostò nel monastero degli Olivetani a Formia e, ultimo in ordine di tempo, Giovanni Paolo II, il quale visitò Gaeta il 25 giugno 1989.
 
Il Beato Papa Pio IX, mentre era esule a Gaeta, il 31 dicembre 1848 con la Bolla In Sublimi elevò la Diocesi ad Arcidiocesi e concesse agli Arcivescovi l’onore del pallio e della croce, confermando il titolo di Basilica alla Cattedrale, già dichiarata da papa Pasquale II quando la consacrò nel 1106.
 
CRONOTASSI DEGLI ARCIVESCOVI DI GAETA
 
S. Probo, circa 303, Vescovo di Formia, con festa liturgica il 6 ottobre.
Martiniano, Vescovo di Formia, nominato nel Concilio romano del 487.
Adeodato, Vescovo di Formia, nominato nel Concilio romano del 499 di Papa Simmaco.
Andrea, Vescovo di Formia, 502-529.
Bacauda, Vescovo di Formia destinatario di una lettera di Papa Gregorio Magno nel 590.
Albino, Vescovo di Formia, eletto dallo stesso Gregorio Magno nel 597.
Bonito, Vescovo di Formia,, intervenuto al Concilio romano del 680 di Papa Martino I.
Adeodato II, Vescovo di Formia, intervenuto al Concilio ecumenico di Costantinopoli di Papa Agatone nel 680 e destinatario di lettere dallo stesso Papa.
Campolo, Vescovo di Formia e Gaeta, ove si rifugia nel 788, nominato in una lettera di Papa Adriano II a Carlo Magno.
Leone, Vescovo di Leopoli, nominato da Papa Leone III nell’800.
Giovanni, Leone I, Costantino, Vescovi di Formia e Gaeta dall’829 all’845.
Talaro, Vescovo di Minturno, intervenuto al Concilio romano nel 853 di Papa Leone IV.
Gregorio, Vescovo di Traetto come si firma al Concilio romano nell’861 di Papa Nicola I il Grande.
Ranfo o Rainulfo, primo Vescovo di Gaeta, 867-898.
Deusdedit o Diodato, 899-914.
Bono o Buono, 914-932, presiede al ritrovamento dl corpo di sant’Erasmo nell’ipogeo della Cattedrale.
Pietro I, 933-945.
Marino I, 945-965.
Lando o Landone, 966-972, dona alla Diocesi di Calvi l’omero di san Casto.
Stefano, 972-993.
Leone III, 995-996, già abate di S. Magno di Fondi.
Bernardo I, 997-1047, intervenuto al Sinodo romano nel 1032 di papa Gregorio V.
Sabaoth Messia, 1047-1049.
Leone IV, 1049-1049, Gaetano, interviene al Sinodo romano nel 1050 di papa Leone IX e poi nel 1059 a quello di Melfi nel 1059. Il 1° ottobre 1071 partecipa a Montecassino alla consacrazione della Basilica ad opera di papa Alessandro II.
Rainaldo I, 1090-1094, già monaco di Montecassino, consacra un altare a sant’Erasmo nella Cattedrale di Gaeta.
Alberto II, 1105-1124, promuove la consacrazione della Cattedrale ad opera di papa Pasquale II il 22 gennaio 1106.
Riccardo, 1124-1148, già monaco di Montecassino, dichiara la scrittura curiale Gaetana come ufficiale per gli atti pubblici.
Teodino o Trasmundo, già monaci di Montecassino, 1148-1151, i documenti non ci dicono chi ha retto per primo la Diocesi.
Giacinto, 1152-1179.
Rainaldo II, 1169-1179, già monaco di Montecassino.
Giovanni II, 1179-1182, partecipa al Concilio Ecumenico Lateranense III.
Pietro II, 1188-1200.
Egidio, 1200-1217, nominato da papa Innocenzo III, nel 1210 trasportò a Gaeta il capo di S. Teodoro martire.
Adenolfo, 1217-1251.
Pietro III, 1252-1256, domenicano, nominato nel 1252 da Innocenzo IV e confermato nel 1255 da papa Alessandro IV, consacrò la primitiva chiesa di S. Francesco a Gaeta.
Benvenuto, 1256-1276, Gaetano, completa il torrino del campanile nel 1279.
Baraballo Matteo, 1290-1305, Gaetano.
Francesco I Brun, 1306-1321, francescano, concesse il nulla osta per l’edificazione dell’Istituto A.G.P. della SS.ma Annunziata.
Francesco II Gattola, 1321-1340, Gaetano; si conserva la pietra tombale.
Antonio I De Aribandis, 1341-1347, spagnolo francescano di Valenza.
Ruggero Frezza, 1348-1358, di Ravello.
Berardo, 1358-1381.
Giovanni III, 1376-1381.
Pietro IV Argis, 1381-1395.
Agostino, 1396-1397, agostiniano.
Umbertino, 1397-1399, di Pavia.
Nicola, 1399-1404, benedettino, abate di Farfa, poi traferito nel 1404 a Vescovo di Isernia.
Marino II o Martino, 1404-1408, di sant’Agata della Campania.
Domenico di Giovanni, 1408-1422.
Antonio II di Zagarolo, 1422-1426, francescano di Terracina.
Giovanni IV Normandis, 1426-1441, romano, prima Vescovo di Terracina.
Giacomo, 1444-1461, spagnolo.
Francesco Patrizi, 1461-1494, senese, nominato Vescovo di Gaeta da Papa Pio II. Nel 1491 consacrò la riedificata chiesa del Santuario della Civita.
Baccio Ugolini, eletto nel 1494, sembra che non abbia preso possesso.
Paolo Odierna, 1494-1506, napoletano.
Ferdinando De Herrera o De Corduba, 1506-1518.
Galeazzo Butringario, 1518, bolognese, muore subito dopo la sua nomina.
Tommaso Card. De Vio, 1519-1534, domenicano Gaetano, sepolto in Santa Maria sopra Minerva a Roma.
Stefano Gabriele Merino, 1535, spagnolo di Gienna, cardinale, tiene la Diocesi per sei mesi.
Pietro Flores, 1537-1540, spagnolo, traferito dalla sede di Castellamare di Stabia.
Antonio III Lunello, 1560-1587, aragonese trasferito dalla sede di Ravello.
Pietro VI Lunello, 1560-1587, aragonese, nipote di Antonio III , costituì la parrocchia di S. Giacomo nel Borgo di Gaeta.
Ildefonso Lasso Sedeño, 1587-1597, spagnolo di Maqueda, trasferito poi a Cagliari come Arcivescovo.
Giovanni IV De Gantes, 1598-1605, spagnolo, traferito poi Mazara del Vallo.
Ottenne da papa Clemente X il Breve Pontificio per il proprio dei SS. Erasmo e Marciano.
Pietro VII De Oña, 1605-1626, spagnolo già Generale dei Mercedari, fa eseguire la Cripta in Cattedrale e indice uno dei primi Sinodi diocesani. Dopo la sua morte la Cattedra Gaetana rimane vacante per otto anni.
Giacinto II De Cerro, 1634-1635, domenicano spagnolo.
Geronimo Domin, 1637-1650, carmelitano di Saragoza in Aragona.
Gabriele Ortiz De Orcè, 1651-1662, spagnolo di Burgos, sembra che abbia tenuto un Sinodo diocesano.
Giovanni Antonio de Paredes, aprile 1662-ottobre 1662, già Vescovo di Castellammare di Stabia.
Baldassarre De Valdes Y Noriega, 1665-1667, spagnolo delle Asturie, aveva un magnifico monumento in Cattedrale.
Martino Ibanez Y Villanueva, 1669-1675, trinitario spagnolo, erige il Seminario diocesano e l’Università di Gaeta. Rinvenne le ossa di san Montano martire, nel 1671 indisse un Sinodo diocesano, fu poi trasferito a Reggio Calabria come Arcivescovo.
Antonio V Del Rio Culmenares, 1676-1678, spagnolo, fu trasferito poi Arcivescovo di Acerenza.
Lorenzo Mayers Caramuel, 1678-1683, mercedario spagnolo, fece il nuovo altare maggiore della Cattedrale, ove sul lato sinistro è il suo stemma quadripartito.
Giuseppe I Sanz De Villaregut, 1683-1693, francescano spagnolo e poi trasferito a Pozzuoli, tenne nel 1690 un Sinodo diocesano.
Giuseppe II Guerriero de Torres, 1693-1720, agostiniano spagnolo, il suo stemma e ai lati del tabernacolo dell’altare maggiore in Cattedrale.
Carlo Pignatelli, 1722-1730, napoletano, nipote di papa Innocenzo XII.
Giacomo II Pinaque, 1730-1737, carmelitano spagnolo.
Francesco IV Lanfreschi, 1737 poi dopo pochi mesi passò Arcivescovo di Aderenza.
Gennaro Carmignani, 1738-1770, napoletano, proveniente dalla sede di Ugento.
Carlo II Pergamo, 1770-1785, napoletano, tenne Sinodo diocesano nel 1779, trasportò il Seminario a Palazzo De Vio e riformò l’Orfanatrofio della Annunziata. Alla sua morte la Diocesi fu retta dal Vicario capitolare Vincenzo Maria Castro.
Gennaro Clemente Frantone, 1792-1797, proveniente dalla sede di Cosenza, consacrò la Cattedrale nel 1792, fu poi trasferito alla sede di Troia.
Riccardo Capace Minatolo, 1797-1801, benedettino napoletano.
Michele Sanseverino, 1802-1815, per motivi politici riparò a Palermo e la Diocesi fu retta dal canonico Iannitti e poi dal 1815 dal canonico Francesco Buonomo poi Vescovo.
Francesco Buonuomo, 1818-1827 gaetano, sotto di lui avvenne l’annessione nel 1818 della Diocesi di Fondi, lasciò ai successori il Palazzo vescovile, congiunto alla Cattedrale con cavalcavia, che prima era degli Scolopi, dei quali si conserva lo stemma sul portone di ingresso.
Luigi Maria Parisio, 1827-1854, napoletano, ebbe il titolo di Arcivescovo il 31 dicembre 1848 e ricevette il pallio dalle mani di Pio IX, che era a Gaeta.
Filippo Cammarota, 1854-1876, di Minturno, prima Coadiutore di Mons. Parisio e poi suo successore, è sepolto nella cappella principale del Cimitero cittadino.
Nicola Contieri, 1876-1891, di Bari, già Abate di Grottaferrata, ove si ritirò per malattia e morì nel 1899.
Francesco Niola, 1892-1920, di Avella, dalla sede di Macedonia promosso a Gaeta, è sepolto nel Cimitero cittadino.
Pasquale Berardi, 1921-1925, di Duronia nel Molise, già Vescovo di Ruvo, nel 1925 rinunziò alla Diocesi, che fu retta dal Vescovo di Sezze Baccarini come Amministratore apostolico.
Dionigio Casaroli, 1926-1966, di Minervio, nel suo lungo ministero tenne otto visite pastorali, tre Congressi diocesani, nel 1934 il VI e nel 1952 il VII Sinodo diocesano.
Lorenzo Gargiulo, 1966-1973, di Torre Annunziata, dal 1947 Coadiutore di Mons. Casaroli, dal 1963 Amministratore Apostolico e poi Arcivescovo di Gaeta. Nel 1970 a Mons. Gargiulo infermo viene concesso come Ausiliare Mons. Daniele Ferrari, che nel 1973 viene promosso alla sede di Chiavari.
Luigi Maria Carli, 1973-1986, di Comacchio, ha riaperto il Seminario nella villa del Seminario a Conca, donata da mons. Chinappi.
Vincenzo Maria Farano, 1986-1997, di Trani, già Nunzio apostolico, ricevette la visita di Papa Giovanni Paolo II il 25 giugno 1989.
Pier Luigi Mazzoni, 1997-2007, di Dovadola, già Vescovo di Ascoli Piceno, restaura il Palazzo De Vio e inaugura la nuova sede del Museo diocesano.
Fabio Bernardo D’Onorio, 2007-2016, benedettino di Veroli, già Abate Ordinario di Montecassino. Il 29 aprile 2008 compie la ricognizione canonica sotto l’altare della cripta delle reliquie di s. Innocenzo, s. Probo, s. Erasmo e s. Marciano.
Celebra l’VIII Sinodo diocesano. Restaura e riapre al culto il 27 settembre 2014 la Basilica Cattedrale e la Cripta. Anche il Palazzo Arcivescovile riceve sostanziali restauri.
Luigi Vari, 2016-, di Segni, già parroco a Valmontone e direttore dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni.