Carissimi fratelli e sorelle della comunità minturnese,
si avvicina la festa della Madonna delle Grazie, nostra patrona e protettrice.
La “Mamma celeste” ancora una volta ci chiama accanto a lei per donarci sorriso e amore materno e noi vogliamo starle vicino facendoci sentire figli amabili. Per questo, indosseremo il vestito bello, il vestito della festa, pulito e senza macchia, quello che ci è stato donato il giorno del battesimo, quando siamo divenuti fratelli di Gesù e figli suoi. Gesù dalla croce ci ha dato la consapevolezza della maternità della Madre sua per noi. “Ecco tua madre… ecco tuo figlio”, facendo con ciò di noi tutti suoi figli e lei madre di tutti.
Se l’amore filiale per lei è la cosa più radicata nel cuore di tutti gli uomini, per i figli di questa terra la devozione alla “Mamma celeste” si è ulteriormente dilata dopo che il papa Pio IX, di ritorno a Roma da Napoli, a invocazione della folla che acclamante lo aveva accolto al suo passaggio presso il ponte borbonico, ha eletto la Madonna delle Grazie patrona e protettrice di Minturno e di tutte le sue frazioni, con il privilegio di festeggiarla come tale il 1° settembre.
È visibile a tutti come non vi sia angolo della nostra terra nel quale non emerga il profumo vivo e delicato della devozione a lei, che si tramanda di generazione in generazione. Perciò, ancora di più nei momenti di festa, alla “piena di grazia” e “madre di tutte le grazie” apriremo il cuore per affidarle ansie, paure, dolori e gioie. Inginocchiati ai suoi piedi le confideremo quello che solo lei osiamo dire. Continueremo a invocarne protezione, aiuto e intercessione, nella consapevolezza che mai ci si rivolge a lei e si resta inascoltati ma, come a Cana, sempre previene bisogni e necessità.
Le chiederemo con insistenza di aiutarci a superare i nostri egoismi e di renderci capaci di amare lei, il Figlio suo e il prossimo per sentici veri figli dell’unico Padre. Non mancheremo di chiederle la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società e tra le nazioni. Metteremo nelle sue mani le nostre case, le famiglie, le persone anziane, coloro che vivono la solitudine, i fanciulli, i sofferenti, i pover, quanti scappano dalle guerre e dalle persecuzioni, chiunque nel bisogno e tutti noi.
Lei, con la materna benedizione, ci donerà il Bambino che tiene fra le braccia.
Augurandovi buona festa, vi benedico di cuore.
don Cristoforo Adriano
Parroco