La Chiesa madre di Lenola dedicata alla Vergine Assunta in cielo con il titolo di Santa Maria Maggiore fu costruita nella prima metà del XV secolo, quando il paese aveva subito un notevole incremento demografico. L’antica chiesa di S. Giovanni Evangelista, infatti, non era più sufficiente per il culto dei fedeli. Nei più recenti lavori di restauri sono emerse le diverse stratificazioni avvenute nel tempo e frammenti lapidei alto medioevali provenienti dall’abbazia di S. Magno di Fondi. La prima consacrazione della chiesa avvenne il 20 ottobre 1602 da parte del Vescovo di Fondi Mons. Giovanni Battista Comparini. Il 4 settembre 2010 l’Arcivescovo Mons. Fabio Bernardo D’Onorio dopo i lavori di restauro e di adeguamento liturgico ha riconsacrato la Chiesa. Internamente l’edificio sacro si presenta a tre navate; l’altare maggiore, posto nel presbiterio, è dotato di un artistico coro ligneo di pregevolissima fattura, databile tra il XVII e XVIII secolo. La pala d’altare, raffigura la Vergine con bambino tra angeli, l’impostazione iconografica richiama la famosa Salus populi romani conservata nella Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Le due navate laterali, ricche di opere artistiche devozionali, terminano ciascuna con una cappella: quella di destra è la Capella del SS. mo Sacramento già dedicata alla Vergine del Rosario mentre quella di sinistra è dedicata a San Giovanni Battista, patrono della città. La Chiesa conserva altre opere pittoriche, vasi e paramenti sacri preziosi, tanto da poter parlare di un vero e proprio tesoro. Un capitolo a parte merita l’archivio storico della parrocchia: formato da pergamene, manoscritti, registri, e che la competente soprintendenza ha dichiarato di interesse storico nazionale.
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