La corruzione: attori e trame, gli appuntamenti della pastorale sociale

Attori e trame della corruzione. Protagonisti, scenari, modalità pratiche quotidiane, vittime e colletti bianchi verranno passati al setaccio con l’idea di offrire un’occasione di maggiore conoscenza del fenomeno che frena lo sviluppo e blocca la libertà di vivere.

Sono queste le tematiche di una giornata di riflessione e di studio organizzata dall’Ufficio Diocesano di Pastorale sociale e del lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato che si terrà il prossimo 1 aprile in due tempi.

Al mattino, infatti, don Rocco D’Ambrosio, ordinario di Filosofia politica della Pontificia Università Gregoriana e Direttore delle Scuole di Cercasi un fine parlerà dello scottante argomento presso il Liceo Scientifico “L.B. Alberti” di Minturno preceduto dal saluto del Dirigente Prof. Amato Polidoro e del Direttore Diocesano don Simone Di Vito.

Nel pomeriggio, invece, don Rocco D’Ambrosio terrà un incontro sullo stesso argomento presso il salone del Villaggio don Bosco di Formia alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Luigi Vari, del direttore dell’Ufficio Don Simone Di Vito e del Direttore regionale della Pastorale sociale Claudio Gessì a cui sono state affidate le conclusioni della giornata.

Si tratta, indubbiamente, di un evento che merita attenzione e sul quale saranno puntati i riflettori della stampa locale, delle istituzioni locali e di quanti, a vario titolo, sono impegnati nel sociale per la promozione vera di politiche di giustizia e di pace in un territorio di frontiera dove nulla accade per caso e anche il “silenzio” ha una sua forte connotazione espressiva.

La corruzione potrebbe apparire di per se anche un fenomeno connaturato con il sistema della convivenza civile e, quindi, un male con il quale poter e dover convivere. In realtà, è un cancro che distrugge e che si annida ovunque anche in ambiti nei quali l’immaginario collettivo non pensa possa trovare un terreno facile. L’esigenza del rispetto della legalità, invece, costituisce una necessità e un’urgenza se si vuole davvero avere la speranza di guardare al futuro assicurando a ciascuno la possibilità di esprimere i propri doni e le proprie qualità in una società libera e includente.

Partecipare il prossimo 1 aprile a questi due appuntamenti è già un primo importante segnale che testimonia sensibilità e voglia di aprire gli occhi sulla realtà che ci circonda e che spesso imbriglia le migliori energie all’interno di un sistema di controlli anche malavitosi capaci di spegnere ogni sogno di futuro.

Conoscere è la prima modalità per iniziare a cambiare. Il resto si farà da sé.