
Il prossimo 1° e 2 giugno celebreremo la solennità dei santi Erasmo e Marciano, Patroni della nostra Arcidiocesi. A partire da tale festa, una delle domande che possiamo porci è quella di cosa possano dire al nostro tempo e al nostro mondo questi due martiri. Che influenza possono esercitare sulle nostre vite? Ma soprattutto, che influenza ha la vita vera nelle nostre decisioni?
Senza cedere al solito genere letterario del lamento, non possiamo non vedere come i lesti di lingua sono capaci di alimentare rancori e paure. Oggi si sta imponendo sempre più la figura dell’influencer, che è l’immagine più potente di questo tempo in cui si vive con l’unico intento di influenzare gli altri.
Allora come può la memoria dei martiri essere importante e attuale? Il martirio suppone la testimonianza della vita, perché in un martire accade prima la vita e poi le parole che la descrivono. Il sangue, che è il segno essenziale della vita, dice la verità e l’affidabilità delle parole. E, in questo tempo, non mancano persone di buona volontà che mettono la vita nel loro impegno, proprio questa corona di persone che ci mettono la vita dimostra l’attualità dei martiri. Ci accorgiamo che smettere di testimoniare con la vita ciò in cui crediamo con le parole ha creato le condizioni per il risveglio del gigante del rancore e della rabbia. Per riaddormentarlo, sarà necessario il sacrificio di vite, di testimoni, di martiri.
+ Luigi Vari
Arcivescovo di Gaeta