
«Una delle più belle immagini della Bibbia è quando Dio asciuga le lacrime dei sofferenti». Lo ricorda l’arcivescovo di Gaeta Luigi Vari nel presentare il Giubileo diocesano della Consolazione che per la prima volta ospita le Lacrime della Madonna di Siracusa nella Cattedrale di Gaeta, all’Ospedale “Dono Svizzero” di Formia e al Santuario della Madonna della Civita di Itri il 27, il 28 ed il 29 giugno prossimi.
Momenti topici del Giubileo, le esposizioni dell’urna che, secondo una consolidata tradizione, contiene le lacrime della Madonna. In realtà, un liquido sgorgato dagli occhi di una scultura mariana a Siracusa nel 1953, che, dopo approfondite analisi, risultò di natura lacrimale umana e quindi subito gelosamente raccolto in una artistica urna, che a fine mese farà tappa a Gaeta. Occasione che offrirà a monsignor Vari lo spunto di ricordare, tra l’altro, che «il gesto di Dio che asciuga le lacrime è segno di speranza, che non è mai senza lacrime. Se così non fosse la vita sarebbe fasulla, non credibile». «Accogliere le Lacrime della Madonna – per don Adriano Di Gesù, rettore del Santuario della Civita – è un evento di profonda grazia. Le lacrime della Madre parlano al cuore di ciascuno, specialmente a chi vive il dolore, la solitudine o la prova».
L’arrivo, venerdì 27 presso la Cattedrale di Gaeta. Il giorno dopo, la teca sarà esposta all’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, dove alle ore 9 sarà celebrata la Messa per malati e operatori sanitari. Nel pomeriggio, trasferimento al Santuario della Civita, che alle 15,30 ospita un convegno del Servizio interdiocesano Tutela minori Lazio Sud rivolto alle religiose, con esperti e testimoni. Alle 18, dopo la Via Matris, Messa per i “figli in cielo”, con preghiere di consolazione per i genitori che hanno perso i propri bambini. Infine, il 29 giugno alle ore 9 la Messa presieduta dall’arcivescovo e venerazione del reliquiario fino alla partenza della teca dopo le ore 19.00. A sera, grande festa con musiche popolari del Coro delle Donne di Gaeta e la Direzione artistica dell’Associazione Tamburo Rosso Aps.
Orazio La Rocca,
vaticanista