Pellegrini a Roma i presbiteri con l’arcivescovo Luigi Vari

Giovedì 26 giugno i sacerdoti della diocesi di Gaeta, guidati dall’arcivescovo Luigi Vari, hanno vissuto il loro pellegrinaggio giubilare a Roma. È stato un momento che ha celebrato la santificazione del clero, nel contesto del Giubileo dei seminaristi, dei vescovi e dei sacerdoti in programma dal 25 al 27 giugno. La giornata intensa, ricca di eventi spirituali, liturgici e formativi, intrisa di condivisione e di fraternità ha favorito il rinnovamento spirituale di ciascuno e ha rafforzato i legami fraterni. Ogni sacerdote si è fatto pellegrino di speranza per rinnovare l’affascinante avventura della propria vocazione che rende ciascuno annunciatore della Parola, ministro dell’Eucarestia e servitore della Chiesa di Cristo.

All’alba i sacerdoti, partiti in pullman dalle diverse zone della diocesi, si sono messi in viaggio verso Roma dove in primo luogo hanno vissuto il passaggio alla Porta Santa: da piazza Pia è iniziato il pellegrinaggio verso la Basilica di san Pietro e, processionalmente in preghiera, hanno percorso via della Conciliazione. Per ogni giubileo il pellegrinaggio esprime un elemento significativo: esso richiama l’attenzione alla ricerca e al senso della vita, favorisce la riscoperta dell’essenzialità e ricorda l’importanza del camminare insieme. Mettersi in cammino permette di approfondire la propria fede, fare tesoro dell’esperienza di chi si ha accanto e incoraggia alla lode e al ringraziamento a Dio per le meraviglie da Lui operate nella vita dell’umanità: vivere e celebrare il pellegrinaggio nel tempo giubilare è un invito a uscire dal proprio io per mettersi in relazione piena con il Dio vivente. Nel pellegrinaggio si prefigura il cammino dell’uomo verso la salvezza.

Dopo il passaggio alla Porta santa, i sacerdoti e l’Arcivescovo, hanno recitato la professione di fede davanti l’Altare della Confessione e hanno pregato per le intenzioni del Santo Padre. Successivamente si sono recati presso la chiesa di santa Maria delle Grazie alle Fornaci, affidata alla cura pastorale dei Padri Trinitari, i quali hanno accolto l’Arcivescovo e i presbiteri con cordialità e familiarità. In questo luogo padre Josè Naralely, religioso trinitario e parroco della parrocchia sant’Antonio di Padova in Santi Cosma e Damiano, ha tenuto la sua meditazione partendo dalla lettera enciclica di papa Francesco sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo, Dilexit nos. Contemplare il Cuore di Cristo significa lasciarsi abbracciare continuamente dall’amore di Dio per ricevere forza e tenacia per l’annuncio quotidiano del Vangelo di Gesù.

Alla meditazione è seguita la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo che ha invitato i sacerdoti a custodire la propria generosità alla chiamata sacerdotale per essere testimoni credibili della vocazione ricevuta. La santa messa è stato il momento per pregare per il clero diocesano con un ricordo speciale per i sacerdoti toccati dall’esperienza della sofferenza e per i seminaristi che, attraverso il loro generoso eccomi al Signore permettono ad ogni sacerdote di «rinnovare il “si” e di riscoprire la bellezza di essere discepoli missionari alla sequela di Cristo, il Buon Pastore» (papa Leone XIV).

don Giuseppe Marzano,
segretario del Consiglio presbiterale

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