
«Una grande riservatissima mistica e veggente, che ha servito la Chiesa vicina a Pio XII e a padre Pio, ma anche a bisognosi, ammalati e sofferenti dentro e fuori Roma. Sempre con amore, discrezione, sacrificio, senza dimenticare le sue radici e la sua terra di origine, Itri e il Santuario della Madonna della Civita, dove durante la seconda guerra mondiale vi istituì l’apostolato per poveri e rifugiati». Tutto questo – e tanto altro – è Luigina Sinapi, proclamata venerabile il 21 gennaio 2025 da papa Francesco.
Al di là delle tempistiche e procedure canoniche per il riconoscimento della santità, «Luigina Sinapi, alla quale sono stata accanto per oltre 10 anni, è vissuta in santità per tutta la vita, fin da quando, da bambina, ebbe le prime apparizioni mariane che l’avrebbero segnata per sempre, servendo Dio nella semplicità, nell’amore quotidiano, e la Madonna come una figlia si rivolge alla propria mamma». A confidarlo è stata Rosalia Azzaro Pulvirenti, segretaria dell’Associazione “Amici di Luigina Sinapi” di Roma al convegno del 6 luglio nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Itri per la giornata di ostensione dell’immagine mariana che apre i festeggiamenti patronali della Madonna della Civita.
Testimoni d’eccezione, con Rosalia Azzaro Pulvirenti, il cardinale Fortunato Frezza e padre Carlo Calloni, postulatore della causa di beatificazione, che ha, tra l’altro, parlato del grande «rigore e serietà con cui per oltre una ventina d’anni è stata studiata la vita della futura beata attraverso testimonianze, documenti, ricordi» per arrivare al varo della Positio con cui papa Francesco avrebbe proclamato la sua venerabilità.
«Ma ora non bisogna fermarsi. Per arrivare a sancire ufficialmente la santità di Luigina Sinapi occorre pregare, tutti i giorni, per chiedere a Dio la grazia del miracolo attribuibile alla sua intercessione», l’esortazione finale del cardinale Frezza. In chiusura, la lettura della preghiera della futura beata da parte del nipote Roberto Sinapi, presente con altri familiari.
Orazio La Rocca,
vaticanista