La comunità diocesana in pellegrinaggio a Roma

Iniziato lo scorso Natale con il solenne rito dell’apertura della Porta santa nella basilica di san Pietro a Roma, il Giubileo ordinario volge al suo termine: fra circa due mesi con la chiusura della stessa Porta santa si concluderà questo tempo di grazia che, normalmente, la Chiesa vive ogni venticinque anni. L’atto che per eccellenza caratterizza il Giubileo ordinario è il pellegrinaggio a Roma presso le quattro basiliche papali e il passaggio delle rispettive Porte sante, segno queste di Cristo che invita i credenti ad entrare attraverso di Lui per abbracciare la vita nuova. Nel corso di questi mesi, come da ogni parte del mondo cattolico, anche dalla nostra diocesi tantissimi pellegrini, in gruppo o singolarmente, hanno raggiunto la città eterna e attraverso il rito del passaggio di una o di tutte e quattro le Porte sante delle basiliche papali hanno vissuto la grazia giubilare, unitamente a tutti gli altri atti richiesti per tale circostanza.

Ricordiamo alcuni di questi eventi: il Giubileo dei sacerdoti vissuto da un folto gruppo di presbiteri insieme al nostro arcivescovo Luigi Vari, il 26 giugno; il Giubileo degli adolescenti a fine aprile, momento di grande coinvolgimento emotivo anche per la mesta coincidenza con i giorni della esposizione della salma del venerato papa Francesco e delle solenni esequie. Il Giubileo dei giovani, momento entusiasmante, quasi una giornata mondiale della gioventù, che a inizio agosto ha portato a Roma un folto gruppo di nostri ragazzi, cui è seguita l’accoglienza nella nostra diocesi di quasi un migliaio di giovani della diocesi di Milano accompagnati dall’arcivescovo Mario Delpini e da numerosi sacerdoti. Il Giubileo della fragilità e del volontariato che ha visto l’Unitalsi dell’intera regione laziale convergere a Roma il 12 settembre e, ancora, il Giubileo dei catechisti… solo per citarne alcuni.

A questi eventi calendarizzati si sono aggiunti il continuo andare di tante nostre parrocchie che tra ragazzi, giovani e adulti si sono portati a Roma per vivere la grazia dell’Anno Santo.

Ora la nostra Arcidiocesi si appresta a vivere, quasi a corollario e completamento di tutti questi pellegrinaggi “di categoria” l’appuntamento unitario dell’8 novembre quando, simbolicamente, tutta intera si recherà a Roma per l’udienza del Santo Padre papa Leone in piazza San Pietro e il passaggio della Porta Santa con la santa Messa presieduta dal nostro Pastore nella basilica di San Paolo fuori le mura. È un evento, questo, che vuole dire l’unità della nostra Chiesa locale che, pur nella bellezza della diversità di tutte le sue componenti, è un unico popolo che sotto la guida del Vescovo e dei sacerdoti, è in cammino costante per raggiungere la pienezza della santità di cui la grazia giubilare è un segno e un aiuto per realizzarla.

Sono circa duemila i pellegrini iscritti che, in pullman o in treno, si ritroveranno sabato 8 al mattino per mettersi in ascolto del Papa nell’udienza in piazza san Pietro e poi, nel pomeriggio, vivranno il suggestivo ritodel passaggio della Porta Santa della basilica paolina e la solenne concelebrazione dell’Arcivescovo con tutti i sacerdoti presenti; sarà il Coro della nostra diocesi ad animare la liturgia.

Per prepararsi a vivere in pienezza il pellegrinaggio giubilare, tutte le parrocchie della diocesi celebreranno una giornata penitenziale il mercoledì precedente; sarà un’opportunità per accostarsi al Sacramento della Riconciliazione che è una delle condizioni necessarie per poter ricevere il dono dell’Indulgenza plenaria.

L’augurio, che si fa preghiera, è che la giornata giubilare diocesana possa portare in abbondanza quei frutti che la Chiesa vuole donare a tutti e che la bellezza di questo momento vissuto comunitariamente possa contribuire a quel cammino di unità che deve essere sempre il primo impegno di ogni comunità cristiana e quindi anche della nostra amata arcidiocesi di Gaeta.

don Guerino Piccione,
incaricato per la pietà popolare, il turismo religioso e i pellegrinaggi

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