«Fare esperienza concreta di politica»

Venerdì 10 gennaio i giovani del percorso “Lab! Artigiani di democrazia” hanno approfondito il discorso dell’impegno concreto in politica con Giuseppe Irace, 49 anni, ingegnere che, dopo essersi occupato per diversi anni di formazione socio-politica nella diocesi di Napoli, ha dato vita alla rete politica “PER le persone e le comunità”, della quale è segretario. In questa veste, ha partecipato alla settimana sociale di Trieste, dove “PER” è stata selezionata come una “buona pratica”.

L’intervento ha toccato diversi punti: partendo dai dati sull’impegno dei giovani in politica e nel volontariato, entrambi in netto calo negli ultimi anni, Irace ha evidenziato che i cattolici sembrano più ben disposti verso impegni sociali indiretti (come il volontariato) rispetto all’impegno politico diretto, definito “la più alta forma di carità” dai pontefici, ma paradossalmente scelto di rado dai cattolici. In più, si registra una carenza di “luoghi” in cui persone ispirate dai valori del cattolicesimo democratico possano fare rete. Da qui nasce “PER”, un laboratorio che unisce persone provenienti dall’associazionismo democratico con la voglia di impegnarsi per il territorio, mettendo insieme le loro competenze.

Secondo Giuseppe, per impegnarsi in politica è sì necessario formarsi sugli strumenti politici e amministrativi, ma è ancora più importante “fare esperienza concreta” di politica, rassicurando sul fatto che spesso i valori e le competenze sviluppate nelle esperienze associative e di volontariato sono un ottimo punto di partenza sufficiente per fare politica.

Un ultimo accento è stato posto sull’importanza del “compromesso”, uno dei meccanismi dell’agire politico che non va demonizzato, ma valutato di volta in volta per il bene che può portare alla comunità.

Angelo De Santis

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