A Tremensuoli i festeggiamenti in onore dei Santi Martiri Nicandro e Sebastiano

Nella cornice dell’anno giubilare, Tremensuoli, ameno borgo collinare di Minturno, fa memoria del Patrono San Nicandro martire che il martirologio romano ricorda al 17 giugno: “Nicandro e Marciano, soldati originari di Silistra nella Mesia, (odierna Bulgaria), che durante la persecuzione di Diocleziano, furono condannati a morte dal governatore Massimo per essersi rifiutati di sacrificare a dèi pagani”. I loro corpi furono seppelliti nei pressi di Venafro. Era il 303 d.C.

Da qui il culto del solo San Nicandro, è arrivato a Tremensuoli presumibilmente intorno al XII secolo, ad opera, forse, di monaci Basiliani in pellegrinaggio verso Gaeta o Roma, o di altri religiosi che seguivano abitualmente gli spostamenti della transumanza abruzzese dall’entroterra verso le zone costiere, alla ricerca di inverni più miti per gli animali da pascolo e le persone.

La chiesa comunemente fa memoria dei suoi Santi nel giorno della loro “nascita al cielo”. Lo stesso avviene a Tremensuoli, dove si onora San Nicandro il 17 giugno; ma i festeggiamenti veri e propri avvengono da secoli, in forma religiosa e civile, nella seconda domenica del mese di agosto. Ogni anno in questa data, la comunità rende solenne onore al patrono San Nicandro insieme al compatrono martire San Sebastiano, che pure ha la sua ricorrenza liturgica il 20 gennaio.

La scelta di cadenzare i festeggiamenti patronali in agosto, è evocativa di un tempo in cui la popolazione contadina offriva al Santo una parte dei proventi della terra come ringraziamento per il buon esito del raccolto. Dalla vendita di tali derrate venivano ricavati i fondi per la festa estiva, che rappresentava, nel contempo, occasione di ritorno in paese di quanti lavoravano in altri luoghi.

Stefano D’Acunto,
collaboratore parrocchiale

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