Giornata diocesana dei giovani

Venerdì 21 novembre alle 20, presso la chiesa di sant’Erasmo di Formia, si terrà la Veglia di preghiera per la Giornata mondiale dei giovani, appuntamento che ogni anno la Chiesa celebra nella domenica di Cristo Re dell’Universo. Il tema scelto — “C’è un filo rosso che ci unisce” — guiderà un itinerario spirituale e simbolico che coinvolgerà adolescenti e giovani dai 16 ai 35 anni di tutta la diocesi.

Il ritrovo sarà in piazza sant’Erasmo, dove inizierà una veglia itinerante sul tema dell’amicizia, filo conduttore del messaggio di papa Leone XIV per la XL Giornata Mondiale della Gioventù. «L’amicizia in Gesù — scrive il Papa — è un’amicizia unica, che ci dona la comunione con Dio; fedele, che ci fa scoprire la nostra dignità e quella altrui; eterna, che neanche la morte può distruggere, perché ha nel Crocifisso risorto il suo principio». E da questa che scaturisce il “senso vero della vita” e quindi una buona testimonianza per il mondo. Le amicizie che tra di noi custodiamo se nascono dall’unica vera amicizia in Gesù diventano «vero principio di trasformazione interiore e di sensibilizzazione sociale» permettendoci insieme di divenire “costruttori di pace”.

Durante la veglia, il cammino dei partecipanti sarà accompagnato dalla voce di sant’Agostino, che aiuterà a rileggere la propria esperienza di legami e relazioni: dal “bisogno di legarsi”, inscritto nella natura umana, fino alla scoperta dell’unica amicizia che salva, quella in Cristo.

Una testimonianza del Centro “Infinito” di Acerra racconterà poi il passaggio dalle amicizie tossiche — spesso veicolo di dipendenze — a legami nuovi, capaci di restituire speranza e libertà e di custodire nel tempo la nuova possibilità di vita ridonata.

Nella chiesa di sant’Erasmo, davanti all’Eucaristia, ciascun giovane sarà invitato a legare simbolicamente le proprie amicizie (che hanno scoperto essere realmente tali) all’amicizia con Gesù, segno di una scelta di vita rinnovata. La veglia sarà così un momento di incontro e di fede condivisa, un’esperienza che intreccia preghiera, ascolto, segni concreti e impegno nel mondo.

Nel suo messaggio ai giovani, papa Leone XIV ricorda che «Gesù non ci chiama servi, ma amici: Egli solo conosce il nostro cuore, il desiderio di verità, di giustizia e di pace che ci abita».
Da questo sguardo nasce il nostro augurio eco di quello del Papa: che questo momento possa lasciare nel cuore di ogni ragazzo la certezza che l’amicizia con Cristo è la sorgente di ogni legame vero, il “filo rosso” che unisce cielo e terra, e che rende ogni giovane costruttore di pace.

don Daniele Frecentese,
Servizio di Pastorale Giovanile

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