Domenica 28 settembre alle ore 15.30 il Monastero di San Magno in Fondi ha promosso un incontro con don Luigi Ciotti, che la Fraternità guidata da don Francesco Fiorillo torna ad accogliere come un padre, un fratello e un compagno di viaggio.
«Sarà la pace “disarmata e disarmante” – sottolineano gli organizzatori – lo spazio che proveremo ad abitare, ancora una volta, senza stancarci mai di gridarla e costruirla, come operatori di pace, come il Vangelo ci suggerisce da sempre!».
L’arcivescovo di Gaeta, Luigi Vari, che sarà presente all’evento, ha nuovamente invitato l’intera comunità diocesana a una riflessione collettiva e a una sensibilizzazione delle coscienze sulla “tragedia umanitaria” in corso a Gaza.
«Gli eventi del 7 ottobre – afferma monsignor Vari – sono stati non solo fonte di tragedia per il popolo d’Israele, ma anche occasione di quella che ormai tutti descrivono come una catastrofe umanitaria, indicata da molti come un “genocidio”. Si ha però l’impressione che non si vada oltre il dibattito sulle parole e i gesti simbolici, seppur importanti.
Ciò che sta accadendo a Gaza – le persone morte, le decine di migliaia di innocenti uccisi, tra cui tantissimi bambini, i sopravvissuti senza più case, scuole e ospedali, costretti a vagare senza sapere dove andare – è una tragedia dalle conseguenze incalcolabili. Tutte queste persone, fratelli e sorelle in umanità, meritano che facciamo tutto il possibile: che smettiamo di limitarci alle discussioni e che esercitiamo, con i mezzi che la democrazia ci offre, tutta la pressione necessaria per spingere i governi ad azioni più concrete ed efficaci.
Le immagini di bambini denutriti e morti, di madri disperate, non possono essere giustificate in alcun modo. Le testimonianze degli operatori umanitari, dei giornalisti, della parrocchia, non possono non spingerci ad agire. Già parlarne, non abituarsi, partecipare a iniziative di solidarietà, protestare: tutto questo è già qualcosa.
Facendo eco a papa Leone: “Non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace: chi li ama veramente, lavora per la pace” (Angelus, 21 settembre)».
don Antonio Centola,
direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali

