Fiaccolata per Paolo Mendico

    Siamo al termine di questa fiaccolata a una settimana dalla tragica morte di Paolo.

    Quando muore un ragazzo, quando un ragazzo pensa che la vita non abbia niente da dargli anche le stelle piangono. Queste fiaccole che portiamo sono segni di queste lacrime, ma sono sempre lacrime di stelle che non possono significare disperazione e resa, ma solo dicono che la vita di tutti è preziosa, che la vita dei ragazzi è preziosa, che la vita di Paolo è preziosa, che la vostra vita, cari ragazzi, è preziosa.

    Lacrime che uniamo a quelle dei genitori di Paolo pregando per loro che le loro lacrime riflettano la luce della speranza. Che la speranza sostituisca pian piano la rabbia, la delusione, l’amarezza.

    Lacrime di tanta gente che ha pianto, di questa comunità di santi Cosma e Damiano che piange perché si vede disorientata, persa.

    Le lacrime dei ragazzi!

    Vorrei che facessimo quello che Paolo ha chiesto: conservargli un posto in prima fila. Vorrei, poi, che davanti a lui ci fermassimo risparmiando le parole.

    Cari ragazzi, perdonateci se non siamo capaci di trovare le parole giuste, se in questo momento non lo sappiamo fare.

    Perdonateci se anche in questi giorni non abbiamo saputo far altro che farvi colpevoli.

    Perdonateci se non siamo capaci di riflettere sulla capacità delle parole, sulla loro forza, esse possono distruggere, ma possono creare legami, relazioni. A volte basta una parola per togliere il buio dal cuore di un amico. Voi ce lo avete detto quando all’esame di maturità di quest’anno avete scelto al 70% la traccia del tema che parlava di rispetto. La capacità di parlare per costruire, di parlare dopo aver riflettuto è questo il rispetto.

    Ragazzi, avete tanta nostalgia di parole e comportamenti che siano frutto della riflessione e che non siano figli dell’intolleranza, della violenza, di giudizi superficiali, sommari e banali quando non sfacciatamente falsi. Una grande nostalgia di parole che non siano pietre lanciate addosso, ma pietre che costruiscono.

    Voi, cresciuti nei social, ci ricordate che non ne potete più della mancanza di rispetto. Il rispetto è un modo di essere che è fatto di cura, di attenzione, di preoccupazione per l’altro, di incoraggiamento a costruire.

    Don Milani diceva che la povertà vera è quella della mancanza di parole.

    Ora, mentre ancora le fiaccole sono accese, diciamo che noi non siamo dalla parte di chi giudica, condanna, emargina. Diciamo che tutti hanno diritto a essere rispettati. Tutti, tutti, tutti.

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