Maria di Porto Salvo: Regina di pace e di speranza

Domenica 10 agosto la città di Gaeta ha celebrato Maria Santissima di Porto Salvo, ricorrenza che ogni anno si conferma come momento di intensa spiritualità e riflessione.

Tanti sono stati gli spunti di meditazione, ma uno su tutti è stato cruciale quest’anno: la preghiera per la pace, per la fine dei numerosi conflitti che agitano il nostro mondo. Maria, Regina della Pace, è stata a lungo invocata durante la processione per le vie della città, in un’atmosfera di sentita partecipazione. Durante la processione in mare e nell’omelia della Messa, l’arcivescovo Luigi Vari, ha rimarcato il “grido di pace” che gli uomini innalzano in questo tempo, ricordando soprattutto gli abitanti della striscia di Gaza.

Tuttavia, anche prima del 10 agosto la diocesi di Gaeta ha fatto sentire la sua voce per la pace. Diverse, infatti, sono state le iniziative che hanno cercato di “far rumore” nel silenzio assordante dell’indifferenza. La parrocchia di Gianola a Formia, per i festeggiamenti della Madonna delle Grazie, ha deciso di rinunciare allo spettacolo pirotecnico in favore della popolazione di Gaza. Allo stesso modo, il 27 luglio alle ore 22, numerose chiese della diocesi hanno condiviso l’iniziativa del movimento Pax Christi, rilanciata dal nostro Arcivescovo, facendo suonare le proprie campane per “disertare il silenzio” su Gaza, per smuovere le coscienze sulla catastrofe umanitaria che sta colpendo la popolazione di quel territorio.

Inoltre, lo scorso 6 agosto, il presidente della CEI, cardinale Matteo Maria Zuppi, ha invitato le comunità di tutte le diocesi italiane a inserire nelle celebrazioni intenzioni per la pace e di proporre appuntamenti “corali” di preghiera, così come avvenuto nel giorno della festa di Maria Santissima di Porto Salvo. La processione in suo onore è stata anche accompagnata da una manifestazione silenziosa, che ha “colpito” positivamente l’Arcivescovo, in cui gruppi di cittadini hanno sventolato bandiere palestinesi in segno di solidarietà.

Pamela Di Mambro

 

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