27 febbraio 2022
tutti nella vita siamo tentati di diventare “attori”, cioè di atteggiarci ad essere quello che non si siamo.
L’attore può recitare da re, da cortigiano o da semplice cittadino, da ricco o da povero; così si può sembrare sposo o sposa fedele, buon sacerdote, genitore, figlio, politico, professionista o operaio, e non esserlo.
Allora si è attori. In greco il termine attore è espresso anche con la parola “ipocrita”.
Oggi, il Signore Gesù con le sue espressioni forti ci chiede proprio di snidare dal nostro cuore questa ipocrisia, questo recitare, e di essere nella vita ciò che egli ci chiede di essere.
In questa eucaristia, preghiamo allora perché l’amore di Dio custodisca il nostro cuore e lo spinga a diventare simile al cuore di Cristo.