
Mercoledì 22 gennaio, l’Arcivescovo e i sacerdoti di Gaeta celebreranno solennemente l’anniversario della Dedicazione della Basilica Cattedrale con l’Eucaristia che avrà luogo in Duomo alle 17.30.
La celebrazione di tale anniversario ricorda di anno in anno che la Cattedrale è la chiesa della comunità diocesana, destinata ad accogliere la chiesa-comunità che vive in un luogo. Per questo, la Cattedrale è anche per sua natura chiesa del vescovo, perché una comunità locale esiste in quanto ha un vescovo che la raduna e la guida. Inoltre, la chiesa cattedrale per sua natura è chiesa madre, «Ecclesia caput et mater omnium ecclesiarum» che si trovano nella chiesa locale.
La costruzione della Cattedrale di Gaeta affonda le radici nella seconda decade del X secolo, quando il vescovo di Gaeta Bono ritrova in un pilastro di una piccola chiesa che fungeva da cattedrale le reliquie dei Santi Patroni. A partire da tale circostanza religiosa e alla vittoria nella piana del Garigliano a livello civile, il vescovo e il Duca di Gaeta Giovanni danno inizio ai lavori per la costruzione di una nuova Cattedrale, forse ampliando quella esistente.
La tradizione vuole che dove viene ritrovata l’urna con le reliquie si costruisce una piccola cripta, denominata Incorpo, che verrà poi ampliata nel 1607 e diverrà la Terra Santa per la sepoltura dei vescovi e dei canonici.
È sempre nel X secolo che sant’Erasmo è riconosciuto principale Patrono della città, come testimoniano sigilli e monete del tempo, ed è sempre in tale secolo che inizia anche la costruzione del battistero del Duomo dedicato a San Giovanni.
Non si conosce esattamente la storia dei lavori della Cattedrale, ma è certo che nel 1106, mentre infuria la lotta per le investiture, papa Pasquale II è costretto a rifugiarsi a Gaeta, ospite del vescovo Alberto. Il Pontefice consacra la Cattedrale dedicandola alla Vergine Maria Assunta in Cielo e a sant’Erasmo, forse anche a san Marciano e san Probo, il 22 gennaio.
don Antonio Centola,
parroco della Cattedrale