L’Istituto Suore degli Angeli Adoratrici della Santissima Trinità annuncia con gioia il convegno dedicato a Madre Livia De Meo, fondatrice della Congregazione, dal titolo: “Dalla Provvidenza alle Suore degli Angeli Adoratrici della SS. Trinità”, che si terrà sabato 15 novembre 2025 a Formia presso l’Istituto “Sacro Cuore” in via San Giulio 40.
L’incontro vuole essere un momento di riflessione e di riconoscenza verso la figura di Madre Livia, testimone di fede e strumento della Provvidenza divina, attraverso la presentazione del volume a lei dedicato scritto da don Antonio Di Nardo, con la prefazione dell’arcivescovo di Gaeta Luigi Vari.
Il programma prevede: alle ore 16.00 il saluto della Madre Generale, suor Giuseppina Romano; alle 16.30 l’intervento dell’arcivescovo di Gaeta, S.E. Mons. Luigi Vari; a seguire la relazione dell’autore della pubblicazione, don Antonio Di Nardo, parroco dell’Arcipretura san Lorenzo martire in Casolla (CE) e Postulatore generale della diocesi di Caserta.
Vi saranno poi: l’omaggio a Madre Livia e la possibilità di ulteriori interventi. Il convegno, moderato da don Carlo Lembo, parroco della parrocchia dei santi Lorenzo e Giovanni Battista in Formia, si concluderà con il ringraziamento della Superiora, suor Elda Elia.
don Antonio Centola,
direttore Ufficio Comunicazioni Sociali

Madre Livia, segno della divina Provvidenza
La vita di Madre Livia De Meo è stata guidata dalla fede incrollabile in tutte le opere della sua vita. Nasce il 12 dicembre 1895 a Formia (Lt). La sua vita è vissuta tra la famiglia e la parrocchia. In parrocchia si impegna su vari fronti, dalla catechesi ai fanciulli al servizio dei poveri. Nel suo cuore, mentre lavora nella missione parrocchiale, sente sempre più forte la chiamata alla vita religiosa. Decide di entrare tra le Figlie di Maria Ausiliatrice, ma alla fine si rende conto che la sua presenza e necessaria tra i poveri. Desiste dal suo progetto e si incammina per un nuovo servizio verso gli ultimi gli abbandonati.
Con il tempo e la preghiera elabora un nuovo progetto di vita comunitaria, coinvolge varie giovani che iniziano a collaborare con lei, sotto la guida del parroco e loro direttore spirituale. Livia prende in affitto un’abitazione. Comincia così una nuova esperienza: con le sue prime compagne avvia un lavoro di educazione e recupero non solo cristiana ma umana e sociale, in particolare tra le sue ragazze speciali, come le definiva. Acquistato un villino lo trasformano in casa di accoglienza e orfanatrofio, dedicato a sant’Antonio di Padova.
Il 19 marzo 1934 nascono le Suore di Maria della Divina Provvidenza. Madre Livia inizia a comprendere sempre di più la missione verso gli ultimi. Ella fa parte di quella schiera di donne che guidate da una fede eroica si donano per il progetto di Dio. Comprende che la Misericordia di Dio è verso i poveri. Dio preferisce gli ultimi.
La Madre anticipa il magistero di papa Francesco, riuscendo a leggere il Vangelo di Cristo senza correre il rischio di sostituire una mentalità mondana dimenticando i poveri. I poveri sono il centro del Vangelo. La povertà evangelica ha un forte richiamo alla povertà di Gesù. Nell’esortazione apostolica del Santo Padre Leone XIV “Dilexi te” al n. 19 leggiamo che: “Il Vangelo mostra che questa povertà toccava ogni aspetto della sua vita. Fin dal suo ingresso nel mondo, Gesù ha fatto esperienza delle difficoltà relative al rifiuto”. Madre Livia accoglieva nella sua casa i casi umani più abbandonati, in particolare le bambine fragili con patologie legate alla mente. Insieme a questi poveri la Madre affronta le vicissitudini della II guerra mondiale. Formia è bombardata e le bambine sono costrette a fuggire insieme alle suore. La comunità inizia la sua Via Crucis. Dopo la guerra l’orfanotrofio risorge e struttura riparte.
Nel 1950 la Madre si ammala, conosce le Suore degli Angeli e per dare un futuro certo alla sua congregazione decide di accorparla a loro. La cerimonia ufficiale di unione avviene il 1° maggio 1958. Il 28 maggio dello stesso anno Madre Livia spira circondata dall’affetto delle sue consorelle.
don Antonio Di Nardo
