
Domenica 16 marzo, l’arcivescovo monsignor Luigi Vari ha presieduto il rito della Dedicazione della chiesa di Santo Stefano in Gaeta.
Quanto tempo è trascorso da quella mattina piovosa dell’8 dicembre del 1983, quando venne celebrata la prima Messa in zona, nel parcheggio coperto sottostante un palazzo in via Eucalipti! A celebrarla fu don Cosimino Fronzuto, invitato da alcuni fedeli del luogo che frequentavano la parrocchia di San Paolo. Diversi altri sacerdoti si dedicarono poi con dedizione al servizio pastorale della zona, condividendo con la gente una “missio” molto impegnativa: far crescere la chiesa in un territorio vasto e orograficamente non facile, che man mano si arricchiva di nuove costruzioni abitative.
Il 22 settembre 1986 monsignor Giovanni De Vellis, allora amministratore diocesano dell’arcidiocesi di Gaeta, eresse la parrocchia di santo Stefano Protomartire, che iniziò di fatto ad operare il 7 ottobre 1989 con don Gianni Cardillo come primo parroco. Ma non vi era ancora la chiesa-edificio e le opere parrocchiali e per lunghi anni la comunità parrocchiale fu ospitata in alcune parrocchie viciniore e soprattutto presso l’istituto della suore della Misericordia all’Atratina.
Il nuovo complesso parrocchiale venne progettato dall’architetto Linda De Luca e i lavori furono iniziati con la posa della prima pietra il 26 dicembre 2009 e si conclusero con l’apertura della chiesa il 26 dicembre 2014. Tutto ciò grazie al contributo dell’8 per mille come anche al generoso e continuativo impegno della stessa comunità parrocchiale, che tanto ha donato. L’edificio religioso è caratterizzato da linee architettoniche essenziali e moderne, che spingono l’occhio verso l’alto ad indicare il luogo di culto che eleva l’anima verso Dio. La disposizione degli spazi crea una piazzetta interna e centrale che favorisce l’incontro tra le persone e l’aggregarsi della Comunità. In questi ultimi dieci anni vi è stato un lungo e accurato lavoro di completamento dell’intera struttura ed ora finalmente si è conclusa anche l’ultima fase riguardante l’edificio di culto.
Quando iniziai il mio servizio pastorale, nell’agosto del 2015, constatai da subito l’evidente carenza di strutture utilizzabili e di risorse, ma ravvisai al contempo la grande potenzialità che si sarebbe manifestata nel tempo. Sono stati anni ricchi di entusiasmo, con l’intento di ri-creare una comunità parrocchiale vivace, attrattiva ed accogliente, ed ora viviamo nella gioia di aver completato una vera “missione”, protesi di più nell’impegno di evangelizzazione.
Le “opere d’arte” (crocifisso, statua mariana, altare, ambone, presidenza, fonte battesimale, tabernacolo, acquasantiera, rivestimento artistico del portone d’ingresso) sono state approntate dallo Studio “Progetto Arte Poli” di Verona, una vera officina artistica dove si intrecciano tecniche diverse per la creazione di opere uniche. Il crocifisso è una creazione in legno di tiglio, provenienti da Ortisei, ed è la “strada” che dalla chiesa-edificio porta al Cielo e al contempo indica alla comunità parrocchiale di essere testimonianza di Cristo. La statua di Maria che scioglie i nodi, anche essa in legno di tiglio proveniente da Ortisei, segnala la particolare devozione mariana che la comunità di Santo Stefano ha scelto fin dal 2016. Il bel pavimento in marmo di Coreno proviene della Ditta Italia Marmi. I banchi in legno di tiglio sono opera della Ditta Templum Artis. I lavori edili sono stati eseguiti dalla Ditta Virginio Spinosa di Gaeta. Molto lavoro è stato fatto con abilità e dedizione dai nostri volontari. All’interno della chiesa sono esposte le opere pittoriche di due apprezzati artisti gaetani contemporanei: Valentina Valente e Gianni Guadalaxara.
L’edificio, destinato in modo esclusivo e permanente a riunire i fedeli e alla celebrazione dei santi misteri, viene oggi dedicato a Dio con un rito tra i più densi di bellezza e poeticità e ricco di simbolismi ispirati alla teologia del tempio. La liturgia sottolinea infatti in modo chiaro il significato della chiesa-edificio come segno visibile dell’unico vero tempio che è il corpo di Cristo e il suo corpo mistico, la chiesa. Intorno all’altare, polo dello spazio sacro, si dispongono tutti gli elementi necessari per la celebrazione: la sede per la presidenza, l’ambone per la proclamazione della Parola, il luogo per i ministri e per la schola cantorum, l’aula per l’assemblea. L’altare, al centro dell’area presbiterale, attua così la convergenza visiva di tutta l’assemblea. Verso lo stesso altare convergono inoltre il fonte battesimale, matrice e grembo della Chiesa, di forma ottagonale per richiamare la simbologia dell’ottavo giorno: in questo modo, il fonte è spazio simbolico in cui si celebra nel battesimo la partecipazione alla morte e risurrezione del Signore. A completare vi è il confessionale in legno, sede propria per la riconciliazione, e la cappella della custodia eucaristica.
don Stefano Castaldi,
Parroco della Parrocchia
Santo Stefano Protomartire in Gaeta