Che cosa serve per celebrare l’Anno giubilare? Soprattutto, io credo, il desiderio di essere abbracciati dalla Misericordia di Dio che è capace di rialzarci, di guarirci, di rimetterci in cammino.
Il segno del Giubileo è il pellegrinaggio che è simbolico di una vita che ritorna alle sorgenti per purificarsi e per ritrovare nuova forza. Lo spirito del pellegrino è naturalmente pieno di speranza e di fiducia, non avrebbe senso, infatti, intraprendere un viaggio senza la certezza della meta.
Il pellegrinaggio è simbolico di una vita che desidera camminare verso la meta, che l’apostolo Paolo sintetizza così: raggiungere la statura di Cristo (cfr. Ef 4,13).
Chi si mette in cammino necessariamente scopre che non è solo a camminare e scopre che cammina in un mondo che, a volte, è sfregiato da molte ingiustizie e violenze; un mondo minacciato dai cambiamenti climatici e altro. Chi cammina desidera dare un proprio contributo per migliorare le condizioni di viaggio.
Per questo, la nostra diocesi ha scelto di impegnarsi in qualche attività per non rischiare di camminare senza vedere e senza sentire, ma desiderando camminare come camminano i pellegrini.
+ Luigi Vari,
arcivescovo