I religiosi danno speranza e gioia a tutte le comunità

Nell’anno del Giubileo della speranza, la ricorrenza della Giornata della vita consacrata del 2 febbraio, che quest’anno capita di domenica, è una valida occasione per le religiose e i religiosi della diocesi di Gaeta per riflettere sul significato della speranza cristiana nel meraviglioso mondo di quanti hanno scelto di seguire liberamente Cristo povero, casto e obbediente. Per vocazione i consacrati sono pellegrini e seminatori di speranza e gioia e lo saranno particolarmente in questo Anno giubilare.

Come tutti gli anni passati, i consacrati si ritroveranno con l’arcivescovo Luigi Vari alle 17, sabato 1° febbraio, nell’episcopio di Gaeta per la meditazione dettata dal pastore della Chiesa locale, per poi celebrare i Vespri con la rinnovazione dei voti religiosi, emessi nel giorno della prima professione e confermati con quella perpetua. A conclusione della celebrazione dei Vespri un momento di fraternità tra le suore e i religiosi presenti al rito, con lo scambio dei saluti.

Un secondo importante appuntamento è previsto a livello delle singole parrocchie. D’intesa con i parroci, le religiose animeranno la liturgia della domenica, portando la loro testimonianza e presentando il carisma dei singoli istituti per far conoscere la storia e la vita dei diversi istituti femminili e maschili presenti in diocesi e di cui spesso non si sa nulla, se non quello che è visibile nelle attività e opere gestite direttamente da loro.

La giornata della vita consacrata, tuttavia, è soprattutto una giornata di preghiera per le vocazioni a questo stato di vita, che da anni sta attraversando una crisi per carenza di nuove e giovani chiamate, che potranno assicurare il cammino futuro in Italia di tante famiglie religiose. La nostra diocesi, come altre chiese locali italiane si avvale di un grande contributo di suore che provengono da ogni parte del mondo, dalla vicina Africa, all’estremo Oriente, al Sud America. Molte le attività assicurate dalle religiose in varie località della diocesi: Formia, Itri, Scauri, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Lenola, Fondi, Sperlonga, Ausonia.

Nel corso degli ultimi decenni alcuni istituti femminili hanno chiuso la loro presenza a Gaeta e in altre località. Non migliore è la situazione per quanto attiene i religiosi. La loro ridotta presenza in diocesi ha portato a lasciare impegni e luoghi particolarmente significativi a livello diocesano, come il recente ritiro dei passionisti dal Santuario della Civita. Presenti a Itri, a Gaeta, a Fondi, a Marina di Minturno e Minturno, ai Santi Cosma e Damiano, a Ponza e a Ventotene sono impegnati nelle parrocchie come parroci o come vicari parrocchiali o nei ministeri tipici dei rispettivi istituti. Certamente l’impegno delle religiose e dei religiosi come i membri delle società di vita apostolica o istituti missionari, a partire da san Benedetto, hanno improntato di cultura, arte e di vita spirituale in vasto territorio dell’arcidiocesi di Gaeta. Diverse chiese e santuari della diocesi hanno beneficiato nel tempo della presenza di santi religiosi che hanno segnato la storia di luoghi e comunità parrocchiali.

Nel ricordo grato per quanto hanno fatto, i consacrati tutti guardano al futuro nel segno della speranza, perché ovunque c’è una suora o un frate la gioia e la letizia sono assicurate. Per cui, l’Anno giubilare sarà un anno di speranza per l’arrivo di nuove vocazioni (ci auguriamo!), per far conoscere il carisma di fondazione e l’apostolato tipico dei vari istituti. Diversi di essi sono conosciuti per le attività che svolgono, specialmente nel campo della scuola dell’infanzia e primaria, ma sconosciuti nel loro carisma connotativo, che pure necessita di essere riscoperto alla luce di questo Giubileo, che sarà, di certo, una manna dal cielo anche per i consacrati della nostra diocesi, seriamente impegnati in essa per testimoniare Cristo povero, casto e obbediente al Padre.

p. Antonio Rungi,
delegato arcivescovile per la vita consacrata

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