Al via gli appuntamenti di Dabar 2022

Quante volte ci è stato chiesto di ascoltare: Ascolta!
È una preghiera più che un comando. In genere te la rivolge chi ci tiene a te. Ci dice di ascoltare chi desidera di aiutarci, di correggerci, di incoraggiarci. È una parola salvavita quando ti raggiunge in quei momenti nei quali non sai che fare e ti agiti e annaspi: fermati, calma, ascolta!
Chi ci chiede di ascoltare normalmente non ci vuole dire delle cose banali, informarci di qualcosa, ma vuole dirci quello che in quel momento è necessario che noi ascoltiamo, una specie di scossa per riprendere la strada, per ritrovare qualcosa di importante che abbiamo perso di vista.
Non si dice ascolta per convincere, ma per ricordare l’essenziale per vivere.
Così diciamo a noi stessi: ascolta il tuo cuore, la tua coscienza, quando abbiamo l’impressione di una vita che si sta allontanando da quello che siamo e che crediamo.
Ascolta gli altri che sono la terra che ti sostiene, la rete che ti tiene; tutti gli altri soprattutto i più lontani e i più poveri perché essi sono il segno delle conseguenze del non ascolto.
Ascolta il creato che ti chiede di starci dentro come una creatura che ha il compito di custodirlo; stacci dentro con sobrietà, con responsabilità, con amore.
Ascolta Dio, creatore di tutto e anche tuo perché ti conosce, ti ha creato a sua immagine; fidati delle sue parole che ti sono date perché tu viva felice nella tua terra e fra i tuoi.
Ascolta e vivrai!
Già perché le parole che chiedono di essere ascoltate sono sempre necessarie, come le parole di una preghiera che non sanno costringere, eppure esprimono quanto è necessario per vivere.
Luigi Vari, vescovo
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