Come vivere questo Anno giubilare della Misericordia in quanto religiose? Riprendendo le parole di papa Francesco nella lettera d’indizione del Giubileo: <>, padre Antonio Rungi ci ha invitate a ricordarla e celebrarla ogni giorno. È un cammino prima di tutto per noi: convertirci e cambiare cuore è varcare la Porta Santa.
La nostra vita è inserita in una comunità, una parrocchia, una chiesa locale e universale. Con l’aiuto dello Spirito Santo dobbiamo costruire una vita fraterna, coi suoi limiti, ma <> (Cfr VC 11).
E allora passiamo dalla tristezza alla gioia, ringraziando insieme per il dono della consacrazione, contemplando il Mistero di Dio, il suo Volto misericordioso che è la fonte e il cuore di tutto (Cfr VC 40): ma sapendo vedere il volto sofferente di Cristo nella sorella accanto; coltivando il rispetto reciproco (persone, ruoli, autorità) e l’armonia nei compiti diversi; essendo “esperte di comunione”; rileggendo, meditando le nostre costituzioni in un contesto di preghiera, per esempio nell'adorazione; amando la propria comunità senza pretendere niente.
Passiamo da una mentalità individualista a una mentalità comunitaria: ricordando che il dono di Dio mi arriva attraverso una comunità, una congregazione, una chiesa a cui appartengo; siamo una famiglia, dove ciascuna e tutte hanno bisogno di aiuto per realizzarsi, e la mancanza di responsabilità o di amore incide su tutte: è necessario un invito alla disponibilità e alla correzione fraterna.
Testimoniamo amore e comprensione: facciamo un cammino di bellezza interiore, lasciandoci lavorare dentro dallo Spirito Santo e cresceremo in maturità e saggezza. Le nostre comunità siano più belle in quest’anno giubilare!
Celebriamo misericordia e riconciliazione in un clima gioioso: prendiamoci del tempo per rivedere la nostra vita, ringraziamo Dio per il suo amore colmo di misericordia per noi, facciamo un esame di coscienza più profondo, una confessione generale e sperimenteremo la gioia del ritorno e di un animo nuovo.
Per questo, al ritiro prossimo del 17 gennaio, faremo una celebrazione penitenziale e avremo più tempo e, speriamo, sacerdoti più numerosi per le confessioni.
La nostra vita è inserita in una comunità, una parrocchia, una chiesa locale e universale. Con l’aiuto dello Spirito Santo dobbiamo costruire una vita fraterna, coi suoi limiti, ma <
E allora passiamo dalla tristezza alla gioia, ringraziando insieme per il dono della consacrazione, contemplando il Mistero di Dio, il suo Volto misericordioso che è la fonte e il cuore di tutto (Cfr VC 40): ma sapendo vedere il volto sofferente di Cristo nella sorella accanto; coltivando il rispetto reciproco (persone, ruoli, autorità) e l’armonia nei compiti diversi; essendo “esperte di comunione”; rileggendo, meditando le nostre costituzioni in un contesto di preghiera, per esempio nell'adorazione; amando la propria comunità senza pretendere niente.
Passiamo da una mentalità individualista a una mentalità comunitaria: ricordando che il dono di Dio mi arriva attraverso una comunità, una congregazione, una chiesa a cui appartengo; siamo una famiglia, dove ciascuna e tutte hanno bisogno di aiuto per realizzarsi, e la mancanza di responsabilità o di amore incide su tutte: è necessario un invito alla disponibilità e alla correzione fraterna.
Testimoniamo amore e comprensione: facciamo un cammino di bellezza interiore, lasciandoci lavorare dentro dallo Spirito Santo e cresceremo in maturità e saggezza. Le nostre comunità siano più belle in quest’anno giubilare!
Celebriamo misericordia e riconciliazione in un clima gioioso: prendiamoci del tempo per rivedere la nostra vita, ringraziamo Dio per il suo amore colmo di misericordia per noi, facciamo un esame di coscienza più profondo, una confessione generale e sperimenteremo la gioia del ritorno e di un animo nuovo.
Per questo, al ritiro prossimo del 17 gennaio, faremo una celebrazione penitenziale e avremo più tempo e, speriamo, sacerdoti più numerosi per le confessioni.
Sr.Maryvonne op