L’Ufficio catechistico diocesano di Gaeta ha intrapreso un’importante iniziativa per “allargare lo spazio della tenda” attraverso la costituzione di un gruppo di pensiero, studio e accompagnamento sul tema della catechesi inclusiva. Questo gruppo, composto da professionisti, educatori e famiglie, sta muovendo i primi passi per garantire che il messaggio del Vangelo sia accessibile a tutti, in particolare alle persone con disabilità. L’inclusione è al centro di questo processo, che mira a creare un ambiente accogliente e partecipativo per tutti i membri della comunità. Il gruppo di lavoro si sta impegnando a sviluppare metodologie e strumenti che facilitino la comprensione e la partecipazione attiva delle persone con disabilità nelle attività catechistiche. La collaborazione tra professionisti del settore, educatori esperti e famiglie coinvolte sarà fondamentale per la buona riuscita del cammino intrapreso.
Un momento significativo di questo percorso sarà il convegno previsto per il mese di febbraio, che vedrà la partecipazione dell’Arcivescovo, che ha promosso ed incentivato la costituzione del gruppo stesso, in collaborazione con la ASL di Latina, in particolare del servizio della Neuropsichiatria Infantile. Questo evento pubblico, aperto a tutto il territorio, rappresenterà un’importante occasione di confronto e condivisione di esperienze e buone pratiche, con l’obiettivo di promuovere una catechesi sempre più inclusiva e attenta alle esigenze di tutti.
Proprio mercoledì scorso, 18 dicembre, monsignor Vari ha visitato il Servizio Tutela Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva di Gaeta, incontrando bambini, ragazzi, famiglie e operatori del servizio stesso, accolto dal Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Direttore della Unità Operative Complesse di Neuropsichiatria Infantile, dott.ssa Anna Di Lelio. Durante l’incontro, l’Arcivescovo ha sottolineato l’importanza di una catechesi che sappia accogliere e valorizzare ogni persona, indipendentemente dalle sue fragilità. Ha inoltre espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto dal servizio TSMREE e per l’impegno di tutti coloro che operano nel campo dell’inclusione. L’incontro ha rappresentato un momento di grande emozione e partecipazione, in cui bambini e ragazzi hanno potuto condividere le loro esperienze e testimonianze. Le famiglie presenti hanno espresso gratitudine per l’attenzione e il supporto ricevuti, sottolineando l’importanza di sentirsi parte di una comunità che li accoglie e li sostiene.
Il cammino verso una catechesi inclusiva è ancora lungo, ma iniziative come quella dell’Ufficio catechistico rappresentano un passo importante in questa direzione. La costituzione del gruppo di lavoro e l’organizzazione del convegno di gennaio sono segnali concreti, “opere segno”, di un impegno che mira a rendere la Chiesa sempre più accogliente e inclusiva per tutti. È una prima traduzione in azione, di quell’ascolto fruttuoso del cammino sinodale, nel tentativo, alle porte del Giubileo, di testimoniare la bellezza e la vivacità di una Chiesa che risponde alle sfide dell’inclusione con creatività e determinazione, da autentici “pellegrini di speranza” e “viandanti nella fede”.
IL PROGETTO – Annunciare il Vangelo a tutti
La catechesi per le persone con disabilità rappresenta una priorità fondamentale nella missione della Chiesa, come in più occasioni richiamato dal Santo Padre. Annunciare il Vangelo a tutti, senza esclusioni, è un impegno che rispecchia l’amore universale di Cristo. Le persone con fragilità e disabilità non sono solo destinatari della catechesi, bensì protagonisti attivi nella comunità cristiana. L’inclusione nella catechesi richiede un approccio personalizzato, che tenga conto delle diverse esigenze e capacità. È essenziale formare catechisti preparati e sensibili, capaci di utilizzare metodi e strumenti adeguati per facilitare la comprensione e la partecipazione.
Le nostre comunità devono essere luoghi accoglienti, dove ogni persona si sente amata e valorizzata. La testimonianza di fede delle persone con disabilità arricchisce la comunità, mostrando la forza della fede vissuta nella fragilità. Annunciare il Vangelo a tutti significa riconoscere la dignità di ogni persona e il suo diritto a conoscere e vivere la Parola di Dio.
La catechesi inclusiva è un segno concreto di speranza e di amore, che riflette il cuore stesso del messaggio cristiano.
Claudio di Perna,
direttore dell’Ufficio catechestico