LA RESPONSABILITÀ POLITICA NELLA GESTIONE DI ACQUALATINA

Sabato 30 settembre, ore 19:30, Chiesa di San Giacomo Apostolo in Gaeta

Le comunità parrocchiali di S. Erasmo in Formia e S. Giacomo Apostolo in Gaeta, di concerto con il Comitato Spontaneo dei Cittadini del Basso Lazio, continuano il percorso di rivalutazione dell’acqua come bene comune, organizzando un terzo appuntamento per sabato 30 settembre alle ore 19.30 presso la chiesa di Giacomo Apostolo a Gaeta sul tema “La responsabilità politica nella gestione di Acqualatina” con l’intervento di Alberto De Monaco, del Comitato Cittadino Acqua Pubblica di Aprilia.
Nel primo incontro, con l’intervento del dott. Luigi De Luca è stato evidenziato che Acqualatina ha realizzato il 75 % degli investimenti programmati, di cui appena il 7% per lavori di recupero perdite (la dispersione idrica stimata è del 70%) e ha introdotto aumenti tariffari con il sistema delle partite pregresse.
Nel secondo incontro, con gli ospiti dott.ssa Consiglia Salvio e l’avv. Maurizio Montalto, è stato sottolineato come le emergenze siano costruite ad arte, perché l’assenza idrica nel periodo estivo è ampiamente prevedibile e le soluzioni si possono programmare in anticipo. Ciò che è avvenuto nel Sud Pontino è frutto della speculazione delle multinazionali che in questo periodo vogliono creare l’emergenza al fine di ricevere grandi investimenti per gli interventi correttivi urgenti.
Nel terzo incontro, con l’intervento di Alberto De Monaco, considerato che la parte pubblica in Acqualatina detiene il 51% delle azioni, si vuole mettere in risalto la responsabilità degli amministratori locali in tutto il percorso compiuto in questi anni dalla nascita di Acqualatina ai nostri giorni: responsabilità nella definizione delle priorità di interventi, nell’approvazione dei bilanci e delle tariffe, nel controllo dell’esecuzione dei piani di investimenti, nel prevenire e programmare carenze idriche.
Se la multinazionale Veolia, che detiene la maggioranza delle quote private in Acqualatina, ha l’obiettivo di ottimizzare il profitto e pensare ai dividendi tra i suoi azionari, la parte pubblica dovrebbe fare da garante per un servizio efficiente, continuo e ad alti standard qualitativi. Ma tutto questo è avvenuto? La risposta all’incontro del 30 settembre a Gaeta.