Con lo sguardo dei figli di Dio, Il messaggio di mons. Luigi Vari per l’estate 2021

Con le parole del Vangelo la Chiesa di Gaeta vuole dare il benvenuto a turisti e ospiti che accorrono numerosi nelle nostre città, sulle spiagge, nei borghi, tra le strade del Lazio sud.

C’è una bella pagina che vede Gesù come un poeta che, per trasmettere l’emozione della scoperta di essere figli di Dio, comincia dicendo di guardare gli uccelli del cielo e continua chiedendo ai suoi discepoli di usare gli occhi per vedere i gigli del campo e tutta la creazione: “Per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?”.

L’effetto di quella contemplazione deve essere stata una grande pace nel cuore di chi lo ascoltava e anche una grande meraviglia quando si sono sentiti dire che Dio si prende cura delle persone più di ogni altra meraviglia: Dio si prende cura di loro.

Possiamo parafrasare le parole di Gesù, facendo scorrere davanti ai nostri occhi le migliaia di immagini che queste nostre terre offrono: guardate il mare, le montagne che si tuffano dentro; guardate le isole che sono fra le più belle al mondo, guardate questa danza di colori e pensate che siete figli di Dio e che anzi il paesaggio che vi stupisce di più, che più vi innamora e che ogni tanto andate a ripescare nella vostra memoria del cuore, oltre che in quella digitale, è un promemoria di quello che noi siamo: figli di Dio.

Rispettiamo questa meraviglia che è il creato. E fra le meraviglie da rispettare, mettiamoci anche noi stessi e le persone che avremo modo di conoscere o ritrovare di nuovo in questo tempo. So bene che a volte le cronache delle vacanze dicono il contrario di questa meraviglia e ci si dimentica di raccontare tutto il bello e il buono che c’è. Sono racconti e storie che gettano ombre e che, a volte, oscurano anche le cose e le persone più belle.

Invece, potrebbe capitare che qualche volta si cambia solo di posto, ma non ci si accorge di dove ci si trova, della bellezza di una città, di un monumento, una chiesa, un luogo naturale. Ma questo non toglie niente alla bellezza dei luoghi, semmai deve aumentare in noi il desiderio che sia compresa e gustata.

Mons. Luigi Vari, arcivescovo di GaetaAvvenire Lazio Sette Gaeta di domenica 27 giugno 2021