Centro Pastorale di Gianola, un sogno che diventa realtà

Diceva Lao Tzu che «anche un viaggio lungo mille miglia comincia con un passo… e spesso il primo passo è anche quello più difficile e coraggioso da compiere» e l’ho sentito vero con la comunità parrocchiale di Gianola in questi cinque anni di ministero.

Era il 4 ottobre dell’anno 2017 e il vescovo Luigi Vari, raccogliendo il desiderio della comunità parrocchiale mi chiedeva di iniziare un nuovo percorso da parroco per dare inizio al cammino che doveva portare alla realizzazione, anche in questa zona di periferia, di un Centro Pastorale Parrocchiale, cioè una chiesa adeguata alla popolazione e un oratorio capace di essere casa per ragazzi, giovani e adulti.

Sembrava difficilissimo e infatti iniziammo immediatamente con un fallimento: il progetto che era stato iniziato negli anni precedenti naufraga in pochi mesi per motivi indipendenti dalla parrocchia. Iniziare un cammino con una delusione non sembra il passo migliore e se il buongiorno si vede dal mattino, quella sembrava un’aurora di tempesta.

Eppure… serviva non perdersi d’animo e fidarsi del Signore, che apre strade nel deserto, che fa cose nuove. Dal fallimento germoglia, inaspettata e quasi miracolosa una nuova possibilità nel giro di poche settimane che diventa poi concretezza con un lavoro lungo circa un anno, portandoci ad acquistare 5100 metri quadri di terreno e un edificio da ristrutturare come casa canonica e oratorio.

Sembra una catechesi o una parabola creata ad hoc per spiegare la divina provvidenza, ma credo che nemmeno con grande sforzo di fantasia l’avrei mai immaginata, così mi e ci siamo ritrovati a sperimentare che Dio viene in aiuto, ma quell’aiuto si presenta come occasione, come germoglio in cui devi credere, devi buttarti, come le parabole del regno insegnano: un tesoro è nascosto in un campo, ma se non rischi tutto quel tesoro rimarrà lì nel fango; un seme è posto nelle tue mani, ma se non gli fai rischiare la terra non lo vedrai mai germogliare.

Ci siamo perciò fidati e Dio ha provveduto, anche a trasformare ogni ostacolo in nuove possibilità.

Dopotutto, rileggendo anche la storia remota della parrocchia di Gianola, era già tutto presente nelle radici, che affondano fino al 20 novembre 1974, quando l’allora arcivescovo di Gaeta Luigi Maria Carli, rischiò l’istituzione di una missione pastorale a Gianola per rispondere alle esigenze pastorali del quartiere, che cominciava ad avere una popolazione residente tale da non poter più essere agevolmente servito dalle realtà parrocchiali già esistenti. Due anni dopo, il 27 gennaio 1976, rischia ancora e istituisce una parrocchia con il titolo profetico della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Il titolo parrocchiale è un monito, quando tutto sembra perduto, quando la morte o la delusione sembrano spegnere ogni luce e speranza, Dio porta vita e risurrezione.

Tutto questo è stato possibile anche perché non abbiamo mai camminato da soli. L’8×1000 che ogni anno scegliamo di destinare alla Chiesa Cattolica diventa, infatti, soccorso per tutte le realtà parrocchiali a realizzare sogni grandi, che altrimenti sarebbero insostenibili per realtà piccole come la nostra alla periferia di Formia. Così la CEI ha finanziato il 75% dell’opera.

E questo è solo l’inizio del cammino, un piccolo tratto di circa quattro anni, tra adempimenti burocratici e lavori, che presto, prestissimo porterà all’inaugurazione del primo pezzo di questo sogno: l’inaugurazione dell’oratorio della parrocchia di Gianola per essere innanzitutto «casa che accoglie, Chiesa che evangelizza, Scuola che avvia alla vita, Cortile per incontrarsi con allegria» (don Giovanni Bosco).

A gloria di Dio e per il bene delle generazioni future.

don Carlo Saccoccio