“Laudate Deum”, un futuro per i nostri figli e per il pianeta

Papa Francesco, con la pubblicazione dell’esortazione apostolica Laudate Deum, ritorna su uno dei temi centrali del suo pontificato, la cura della casa comune, dopo otto anni dall’enciclica Laudato si’, perché profondamente preoccupato per l’insufficienza degli sforzi fin qui compiuti, soprattutto per quanto riguarda i cambiamenti climatici. All’origine dell’Esortazione vi è anche un altro motivo: sollecitare con forza quanti prenderanno parte alla COP28 di Dubai (30 novembre – 12 dicembre 2023) a mettere da parte le modeste aspettative su questo appuntamento internazionale e le logiche dettate dagli interessi di parte, per lavorare affinché possa essere un vero punto di svolta nel perseguire il bene di tutta l’umanità, in particolare dei più poveri.

Per approfondire questo documento, gli Uffici della Pastorale Sociale e Ambientale e la Consulta delle Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi di Gaeta propongono un percorso di approfondimento articolato in tre incontri presso il Villaggio Don Bosco a Formia con i seguenti temi:

  1. “L’appello della Laudate Deum: «Non reagiamo abbastanza»”, il 15 dicembre 2023 alle ore 19 nella sala Maria Ausiliatrice.
  2. “Il passaggio dalla ego-logica alla eco-logica”, il 19 gennaio 2024 alle ore 19 nell’Auditorium.
  3. “Creare una cultura di cambiamento per il pianeta”, il 9 febbraio 2024 alle ore 19 nell’Auditorium.

I contributi di questi incontri aiuteranno a mettere a fuoco il rapporto tra la Laudate Deum e la Laudato si’, a scorgere la crisi dal punto di vista antropologico e ad interrogarsi sul piano delle scelte quotidiane di ogni cittadino e di quelle politiche nella prospettiva internazionale.

Il percorso sarà impostato secondo la dinamica imperniata sul metodo del “riconoscere, interpretare e scegliere” e che si traduce in un accorato invito a dialogare e collaborare su un tema così urgente rivolto ai singoli e alle istituzioni, alla società civile e al mondo della politica e dell’economia, avendo sempre presente che il senso sociale della nostra preoccupazione per il cambiamento climatico va oltre un approccio meramente ecologico, perché la nostra cura per l’altro e la nostra cura per la terra sono intimamente legate.