Le mani di Mosè

Il primo ritiro delle Religiose e l'incontro con mons. Vari

Domenica 16 ottobre, presso l’Istituto “San Filippo Smaldone” di Formia, circa 90 Suore dell’Arcidiocesi hanno dato il via ai ritiri mensili programmati dall’USMI. Gli incontri saranno incentrati, nell’ambito della formazione permanente, sul tema della conformazione a Cristo nella povertà, castità e obbedienza.
Il primo appuntamento è stato aperto dal nuovo Arcivescovo di Gaeta, Mons. Luigi Vari, che durante il canto delle Lodi ha commentato la parola di Dio contenuta nella prima lettura del libro dell’Esodo (Es 17,8-13).
“Ecco un’icona della vita consacrata: Mosè che prega”.
Partendo da questa immagine biblica il nostro Pastore ha sottolineato l’importante e imprescindibile binomio su cui poggia e si costruisce la nostra vita consacrata: Fede e Preghiera.
La fede è nel lasciarsi condurre da Dio, anzi come bambini siamo sulle spalle del papà e guai scendere perché la vita … morde. Troviamo una risposta nella figura di Mosè che ci indica la preghiera costante. Questo è l’atteggiamento specifico dei consacrati/e. Fede e preghiera che camminano insieme: le nostre mani alzate, come Mosè, sono una resa a Dio e dichiarano un’aperta dipendenza da Lui.
Il senso del nostro esserci – ha puntualizzato Mons. Vari – non è tanto il fare ma ricordare che Dio è con noi. Con la nostra vita intessuta di fede e di preghiera siamo sostenitori dei nostri fratelli e sorelle, intercediamo per loro e possiamo far diminuire l’impatto del male nelle persone che stanno lottando nel campo contro tutti gli Amalèk del momento. Con la nostra presenza testimoniamo “che cosa significa stare sulle spalle di Dio perché se scendi ti renderai conto che vita è quella che non fa conto di un Padre come Lui”.
Infine anche un’esortazione a coltivare una fiducia sempre più filiale.
Chissà quante volte i problemi, le sofferenze, le ansie e le necessità delle persone che si confidano con noi sono presenti fortemente nella nostra preghiera, nella nostra vita di consacrati/e e ci fanno alzare tenacemente le mani verso il Cielo proprio come quelle di Mosè, dall’alba fino al tramonto del sole!

Sr.a Liliana D’Urso