Le suore di Marinello pellegrine al Santuario della Santissima Trinita’ a Gaeta

Quello arrivato al Santuario SS. Trinità alla Montagna Spaccata è stato un pellegrinaggio speciale: era composti dalle “Suore dei Poveri di San Vincenzo de’ Paoli” fondate a Licata dal Servo di Dio Vincenzo Morinello il 19 marzo 1926. Le religiose si sono presentate al cancello di entrata in abito bianco, con il bastone da pellegrino e rosario tra le mani. Qualcuna, per spirito di penitenza, era anche a piedi nudi.

Mentre tre Padri attendevano alle confessioni, si ascoltavano le litanie dei Santi che creavano un devoto raccoglimento. Il Rettore ha celebrato la santa messa, resa più solenne dai canti eseguiti con l’accompagnamento della chitarra. Per l’omelia il celebrante si è ispirato al tema del pellegrinaggio, che Papa Francesco indica come “uno dei segni peculiari del prossimo Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza”. Altri spunti li ha presi dai discorsi di sant’Andrea di Creta, vescovo, che diceva: “Accogli colui che è presente in ogni luogo e riempie ogni cosa”. La Consacrata, è un’immagine dello stesso Santo, deve accogliere Cristo Re stendendo il tappeto dei suoi sentimenti per riceverlo nel cuore. La messa è terminata con la benedizione solenne impartita alle suore che riprendevano il loro bastone da pellegrine e ripartivano con l’augurio di portare pace e gioia ai fratelli, ispirandosi al loro motto “Charitas Christi”, riprodotto sulla croce che portano sospesa al collo.

Parlando con una delle suore più anziana abbiamo scoperto, con piacere, che don  Vincenzo Morinello (1870-1939) conobbe il beato Paolo Manna e inviò al PIME diversi aspiranti missionari, come il p. Francesco Semplicetto (1909-1977), missionario in India per lungi anni, che rientrato in Italia trascorse gli ultimi anni a Gaeta.