Notizie dall’USMI

In coincidenza  con la Festa della donna, l' 8  Marzo, le Consacrate della nostra Diocesi hanno ripreso il loro cammino spirituale.
Dopo la celebrazione del 2 febbraio, con una dose di sana curiosità, mi frullava nella testa la domanda: visto che ogni volta siamo invitate  a scavare in profondità nella miniera del  nostro cuore, quale tema ci sarà proposto?
La mai curiosità è stata soddisfatta dall'esigenza di affrontare  il tema del tempo liturgico della Quaresima da vivere in pienezza.
Costa una bella fatica scavare ,ma ” nella terra interiore” sono nascosti i tesori  che aspettano di essere scoperti.
Ci sono dei dubbi, degli interrogativi che attendono  una soluzione o una risposta.
Sicuramente  fare un ritiro spirituale significa anche  correre un rischio. Mi viene in mente una frase, ascoltata in una predica, di Georges Bernanos :”il mondo appartiene al rischio e l'avrà chi rischierà di più”. Ogni ritiro è come prendere in mano un attrezzo e scavare la terra della nostra vita. C’è' il rischio della scoperta degli ostacoli che ci fanno deviare e dei limiti che portano a scoraggiarci. La parola di Dio  è il piccone che  ci aiuta a scavare dentro e ci fa scoprire sia  le miserie da cui purificarci col Sacramento della penitenza sia  dei doni da mettere a servizio degli altri.
Don Gianluigi, durante l'omelia ha sottolineato: “Se sento un dolore che viene dal Vangelo è un dolore salutare”. Con la meditazione data sul personaggio ambiguo di Barabba ci ha offerto  degli spunti di riflessione molto validi.
A culmine della malvagità della sua vita Barabba incontra Gesù che dona la Vita anche per lui.
Ogni istante della nostra  giornata sia un incontro con Gesù!